venerdì 21 maggio 2010
giovedì 20 maggio 2010
La fantascienza sporca di Dan O'Bannon
Alien (1979)
Avete presente l'astronave Nostromo di "Alien", nulla di edificante rispetto ad esempio all'Enterprise di Star Trek, nessuna patina, è come entrare in una fabbrica sporca.
Non c'è nulla di poetico, nulla di pioneristico.
Gli astronauti sono solo lavoratori al servizio di compagnie terrestri che dopo aver sfruttato le risorse della terra guardano al cosmo come la nuova frontiera per fare affari.
L'alieno è utile nella misura in cui diventa portatore di profitto, a qualunque costo, altrimenti via, fuori dal portellone di scarico.
Queste ambientazioni hanno le proprie origini in un film del 1974, "Dark Star" che John Carpenter scrisse con Dan O'Bannon (O'Bannon interpreta anche il protagonista del film).
Nasce con "Dark Star" questo filone di fantascienza per niente chic, senza speranza, nella quale l'ultima frontiera dell'uomo, lo spazio, diventa un luogo come un altro, senza poesia, senza mito.
O'Bannon come sceneggiatore di "Alien" è riuscito a trasmettere le stesse atmosfere da un piccolo film di fantascienza ad uno dei più grandi successi del genere, senza stravolgerne il senso, anzi probabilmente rendendolo ancora più potente.
lunedì 17 maggio 2010
venerdì 14 maggio 2010
Colonne sonore
Heartburn. Carly Simon, Coming Around Again (cioè il momento mellifluo della settimana).
Imdb, YouTube.
mercoledì 12 maggio 2010
Don't give up
Come dentro a un film
Uno, a volte, pensa che certe cose possano accadere solo in un film.
A volte anche solo a pensarle certe cose, non dico che ti vergogni ma ti senti ridicolo.
Poi invece le cose si incastrano tra di loro come avevi immaginato, gli episodi si susseguono nell'ordine che avevi sperato.
E un giorno ti ritrovi con uno scudetto sulla maglia, gridando "Siamo campioni".
Come dentro a un film alla parola "fine" sai che questa storia non si ripeterà, sai che da ora in poi quello che hai visto e vissuto rimarrà un ricordo, una delle tante nostalgie.
Rimarrà un ricordo uguale identico a quei film che vedi e rivedi, sapendo bene quale scena verrà dopo, quale battuta dirà quel personaggio.
Con l'unica soddisfazione che le cose viste non erano finte ma vere e per questo incancellabili, nonostante venticinque anni da allora.
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